mercoledì 25 agosto 2010

La mappa delle vacanze

Ecco la mappa dei luoghi con più traffico di turisti. (Il giallo è la massima affluenza, il rosso è media, mentre i colori freddi sono per i paesi meno frequentati).


L'Italia è tra le nazioni più visitate assieme alla Spagna. Spicca però la città di Parigi e a sorpresa la Svizzera (da cui però molti passano per andare altrove).


Ecco uno zoom sul centro Europa.



Le immagini sono state elaborate da BlueMoon.ee

martedì 10 agosto 2010

L’illegalità di lavorare un martedì d’agosto




Il piccolo dramma quotidiano del lavorare un martedì d’agosto consiste nel vedere il sole nel cielo ed infilarsi in una piccola stanza senza finestre a battere dei tasti di una testiera del computer.
Il piccolo, ma non effimero, dramma quotidiano di lavorare un martedì d’agosto è pensare alla gente in ferie che si diverte, o che magari si annoia, ma comunque è lontana da qui.
Il piccolo e ineluttabile dramma di lavorare un martedì d’agosto è vedere la scrivania del tuo collega di fronte vuota ed odiarlo.

Cammino sul marciapiede bollente per le strade deserte circondato da saracinesche abbassate. Incontro solo un tedesco con una cartina e il collo arrossato dal sole che cerca disperatamente un lembo d’ombra.
Poi entro in redazione ed è solo aria condizionata.
Dopo un attimo di refrigerio la sensazione di essere in una prigione fredda come la Siberia si impadronisce di me. Quell’aria algida e innaturale turba la mente già labile del giornalista… noto senza troppo stupore che i miei colleghi stanno uscendo di testa, dicono frasi senza senso, si insultano a vicenda senza motivo, perdono le staffe e fissano il lontano sole attraverso la finestra con sguardo omicida. Tutti impazziti, mentre uno strano silenzio ammutolisce le cornette solitamente gridanti e lamortenera si impadronisce di me.

Nella redazione semideserta si fanno i calcoli dei giorni che mancano alle ferie, ma intanto trovare le notizie pare impossibile. L’assessore è in ferie a Cuba, il politico è in vacanza alle Baleari, l’ufficio stampa è in Sardegna coi figli, il Comandante è a Lecce dai parenti, la segretaria è in ‘malattia’ ma pare che sia in montagna e il Presidente è “in riunione” (vigliacco!).
Nessuno risponde al telefono e se risponde ti dice “sono in barca mi richiami…” e cade la linea. Alle mail arrivano risposte automatiche con scritto “Sono in ferie, torno il 27 agosto, sarò in ufficio dal 30. Buone vacanze”. Maledetttttti.


Non è salubre lavorare d’agosto. Dovrebbe essere illegale. Incita all’odio, stimola a compiere crimini violenti “ed è contro natura più della sodomia” (cit. Benedetto Ratzinger).

Intanto gli amici, ignari o bastardi, chiamano “allora ci vediamo al mare?... come non vieni? Ah! Come! Ma non sei in ferie?”. Sì, sono in ferie, ma visto che “le notizie non dormono mai” (frase da superman) il nostro dovere civico di giornalisti è quello di lavorare sempre! Che boiata. In realtà d’estate non succede nulla. Tutti, e quindi anche “Le notizie” vanno in vacanza, comunque.
E il cervello si annacqua come un Calippo appoggiato su un lettino del bagno Padulo a Pinarella.

“Aaahhh!”
Un collega ha tirato le cuoia, scrivendo un redazionale sui pacchetti vacanza.

Un ultima postilla… a voi, cari amici che mi telefonate continuamente per ricordarmi che siete al mare, dico solo una cosa: Prima o poi andrò in ferie anch’io, e allora vi chiamerò tutti... Tutti!!

mercoledì 4 agosto 2010

Il giallo dei giallisti svedesi


Ogni moda che si rispetti è insensata. Il pantalone a zampa, la gelatina nei capelli, il baschetto alla Beatles o il baffo alla Freddy Mercury. Se è di moda tutto è concesso.. Però ci sono cose che superano la logica comune questo è il caso dei giallisti svedesi.
Tutto è iniziato con Stieg Larsson e i suoi tre gialli ambientati in Svezia. Poi la morte prematura dello scrittore ha gettato nel panico migliaia di lettori… e ora cose leggerò? Dovrò recuperare il vecchio Pavese o tirare su dalla cantina le Lettere di Jacopo Ortis? Macchè! L’amletico dilemma è stato risolto dopo che un talent scout di una nota casa editrice dopo numerose ricerche sul campo e un attento studio socio-semiotico ha fatto un’incredibile scoperta: la Svezia è piena, ma proprio piena di svedesi! Wow! Quindi basta fargli scrivere dei libri gialli e il gioco è fatto!
E allora via! Tutti a stampare “libri con omicidio” di qualche sconosciuto vattelapesca l’importante è che nel cognome ci fosse almeno una “ö” o una “å”. E qualcuno ha pure trovato qualche Larsson (che non era nemmeno parente del suddetto Stieg Larsson, ma che importa: è svedese!). E così abbiamo in libreria volumi di 500 pagine scritti da un alce o da un’aringa affumicata (tutti svedesi doc) e il giallo è diventato un prodotto tipico locale da impilare ottimamente sulla scaffalatura del libreria Billy IKEA.
Pare che il segreto sia proprio nel gene degli svedesi. Grazie a secoli di acciughe in scatola e salame di granchio affumicato, il dna ariano-svedese ha prodotto una qualche alchimia per cui gli svedesi (e solo gli svedesi) riescono a scrivere ottimi gialli e soprattutto a vendere tanto.
Infondo a chi interesserebbe mai un giallista finlandese?