martedì 10 agosto 2010

L’illegalità di lavorare un martedì d’agosto




Il piccolo dramma quotidiano del lavorare un martedì d’agosto consiste nel vedere il sole nel cielo ed infilarsi in una piccola stanza senza finestre a battere dei tasti di una testiera del computer.
Il piccolo, ma non effimero, dramma quotidiano di lavorare un martedì d’agosto è pensare alla gente in ferie che si diverte, o che magari si annoia, ma comunque è lontana da qui.
Il piccolo e ineluttabile dramma di lavorare un martedì d’agosto è vedere la scrivania del tuo collega di fronte vuota ed odiarlo.

Cammino sul marciapiede bollente per le strade deserte circondato da saracinesche abbassate. Incontro solo un tedesco con una cartina e il collo arrossato dal sole che cerca disperatamente un lembo d’ombra.
Poi entro in redazione ed è solo aria condizionata.
Dopo un attimo di refrigerio la sensazione di essere in una prigione fredda come la Siberia si impadronisce di me. Quell’aria algida e innaturale turba la mente già labile del giornalista… noto senza troppo stupore che i miei colleghi stanno uscendo di testa, dicono frasi senza senso, si insultano a vicenda senza motivo, perdono le staffe e fissano il lontano sole attraverso la finestra con sguardo omicida. Tutti impazziti, mentre uno strano silenzio ammutolisce le cornette solitamente gridanti e lamortenera si impadronisce di me.

Nella redazione semideserta si fanno i calcoli dei giorni che mancano alle ferie, ma intanto trovare le notizie pare impossibile. L’assessore è in ferie a Cuba, il politico è in vacanza alle Baleari, l’ufficio stampa è in Sardegna coi figli, il Comandante è a Lecce dai parenti, la segretaria è in ‘malattia’ ma pare che sia in montagna e il Presidente è “in riunione” (vigliacco!).
Nessuno risponde al telefono e se risponde ti dice “sono in barca mi richiami…” e cade la linea. Alle mail arrivano risposte automatiche con scritto “Sono in ferie, torno il 27 agosto, sarò in ufficio dal 30. Buone vacanze”. Maledetttttti.


Non è salubre lavorare d’agosto. Dovrebbe essere illegale. Incita all’odio, stimola a compiere crimini violenti “ed è contro natura più della sodomia” (cit. Benedetto Ratzinger).

Intanto gli amici, ignari o bastardi, chiamano “allora ci vediamo al mare?... come non vieni? Ah! Come! Ma non sei in ferie?”. Sì, sono in ferie, ma visto che “le notizie non dormono mai” (frase da superman) il nostro dovere civico di giornalisti è quello di lavorare sempre! Che boiata. In realtà d’estate non succede nulla. Tutti, e quindi anche “Le notizie” vanno in vacanza, comunque.
E il cervello si annacqua come un Calippo appoggiato su un lettino del bagno Padulo a Pinarella.

“Aaahhh!”
Un collega ha tirato le cuoia, scrivendo un redazionale sui pacchetti vacanza.

Un ultima postilla… a voi, cari amici che mi telefonate continuamente per ricordarmi che siete al mare, dico solo una cosa: Prima o poi andrò in ferie anch’io, e allora vi chiamerò tutti... Tutti!!

2 commenti:

  1. beh buon per te che hai questa voglia di vacanza
    io ci sono e mi rompo un sacco :)
    difatti domani me ne torno a casa mia
    a dormire nel mio letto
    mangiare la mia pappa
    ho letto 5 libri in 9 giorni
    mi sento come quegli adolescenti che pur di non andare in vacanza con in genitori stanno a casa a milano deserta
    solo che ho + l'età dei genitori che dei figli adolescenti.
    caro buona redazione
    baci
    Barbara

    RispondiElimina
  2. @Barbara: scommetto che ora che sei tornata al lavoro rimpiangi i tuoi 5 libri. Una buona lettura è sempre un'ottima alternativa al lavoro...

    RispondiElimina